di Alessandra Algostino e Livio Pepino
Come lo scorso anno vi scriviamo, in qualità di portavoce del Coordinamento antifascista di Torino, con riferimento al corteo del 1° maggio di cui siete promotori e organizzatori.
Fino all’anno scorso il corteo è stato spesso turbato da incidenti, anche gravi, connessi con l’agibilità per tutte/i di piazza San Carlo, dove è prevista la convergenza dei manifestanti e si svolgono, dal palco, il comizio e gli interventi conclusivi. In particolare, per ragioni che affondano nella storia del corteo e nei contrasti che ne hanno caratterizzato lo svolgimento, l’accesso alla piazza del cosiddetto “spezzone sociale” (risultante, in realtà, da componenti eterogenee: dai centri sociali a forze politiche della sinistra, dal movimento No Tav ad organizzazioni studentesche e di lavoratori) è stato ripetutamente impedito dalle forze dell’ordine con estrema durezza e ciò ha determinato scontri non insignificanti, anche con lesioni e strascichi giudiziari. Lo scorso anno, grazie a una pluralità di sollecitazioni, tra cui quella del nostro Coordinamento, e all’accorta gestione, in particolare da parte delle vostre organizzazioni, del corteo, tutto si è svolto senza incidenti, come dovrebbe essere sempre nella festa del 1° maggio.
Siamo convinti che quella esperienza virtuosa debba diventare la regola, anche, e soprattutto, nel delicato contesto in cui viviamo e nel clima di crescente repressione che si respira. In presenza di reati compete alle forze dell’ordine intervenire per evitarne la prosecuzione ma l’esercizio delle libertà fondamentali (anche quelle di dissentire e di contestare) è componente essenziale della democrazia e incontra il solo limite del ricorso alla violenza. Riteniamo, conseguentemente, che siano inaccettabili interventi preventivi di polizia finalizzati a impedire ad alcuni l’accesso a piazza San Carlo (o ad altra parte del percorso del corteo) e non imposti dalla commissione di reati in atto.
Per questo, ribadendo il nostro impegno a fare quanto nelle nostre possibilità per scongiurare atti di violenza o di prevaricazione da parte di chicchessia, vi chiediamo – come lo scorso anno – di fare in modo che il pacifico svolgimento del corteo sia garantito con strumenti interni al movimento dei lavoratori e di farvi parte attiva presso i responsabili dell’ordine pubblico perché siano evitati interventi preventivi che limitino l’esercizio delle libertà di movimento e di manifestazione di alcuni.
Siamo disponibili ad ogni confronto per contribuire a che il corteo, che ci auguriamo veda la grande partecipazione che la situazione richiede, abbia uno svolgimento pacifico e non turbato da incidenti .
Fiduciosi che questa impostazione sia da voi condivisa e praticata vi auguriamo il miglior 1° maggio.
Torino, 7 aprile 2024
i portavoce del Coordinamento – Alessandra Algostino e Livio Pepino


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