di Livio Pepino
Vi scrivo, in qualità di portavoce del Coordinamento antifascista di Torino – costituitosi nello scorso mese di marzo con l’adesione di centinaia di cittadini e di componenti significative del mondo associativo torinese, a cominciare dall’Anpi – con riferimento al corteo del 1° maggio di cui siete promotori e organizzatori.
Negli ultimi anni il corteo, che è a Torino particolarmente importante e rappresentativo, è stato turbato da incidenti, anche gravi, connessi con l’agibilità per tutte/i di piazza San Carlo, dove è prevista la convergenza dei manifestanti e si svolgono, dal palco, il comizio e gli interventi conclusivi. In particolare, per ragioni che affondano nella storia del corteo e nei contrasti che ne hanno caratterizzato lo svolgimento, l’accesso alla piazza del cosiddetto “spezzone sociale” (risultante, in realtà, da componenti eterogenee: dai centri sociali a forze politiche della sinistra, dal movimento No Tav ad organizzazioni studentesche e di lavoratori) è stato impedito dalle forze dell’ordine con estrema durezza e ciò ha determinato scontri non insignificanti, anche con lesioni e strascichi giudiziari. Come democratici e antifascisti siamo preoccupati che ciò si ripeta anche quest’anno in un contesto già di per sé assai delicato per la crisi economica, le connesse tensioni sociali e il clima di crescente repressione che si respira. Non abbiamo mai messo in dubbio – e non lo facciamo ora – che in presenza di reati competa alle forze dell’ordine intervenire per evitarne la prosecuzione ma siamo convinti che l’esercizio delle libertà fondamentali (anche quelle di dissentire e di contestare) sia componente essenziale della democrazia e incontri il solo limite del ricorso alla violenza. Riteniamo, conseguentemente, che siano inaccettabili interventi preventivi di polizia finalizzati ad impedire ad alcuni l’accesso a piazza San Carlo (o ad altra parte del percorso del corteo) e non imposti dalla commissione di reati in atto.
Per questo, mentre ci impegniamo a fare quanto nelle nostre possibilità per scongiurare atti di violenza o di prevaricazione da parte di chicchessia, vi chiediamo di fare in modo che il pacifico svolgimento del corteo sia garantito con strumenti interni al movimento dei lavoratori e di farvi parte attiva presso i responsabili dell’ordine pubblico perché siano evitati interventi preventivi che limitino l’esercizio delle libertà di movimento e di manifestazione di alcuni.
Siamo disponibili ad ogni confronto per contribuire a che il corteo, che ci auguriamo veda la grande partecipazione che la situazione richiede, abbia uno svolgimento pacifico e non turbato da incidenti (come è nell’interesse di tutte/i).
Fiduciosi che questa impostazione sia da voi condivisa e praticata vi auguriamo il miglior 1° maggio.
Torino 6 aprile 2023
il portavoce del Coordinamento
Livio Pepino


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